L'ASD Don Bosco Rivoli, che svolge la propria attività all’interno dell’Oratorio Don Bosco di Rivoli (TO), da cui trae, per un senso di appartenenza, la denominazione, offre a ragazzi e ragazze della città e dei comuni limitrofi, la possibilità di praticare numerose attività sportive.

L’aspetto preponderante, trattandosi di associazione sportiva dilettantistica, è quello sociale, il rispetto della carta dei diritti dei bambini redatta dall'Uefa costituisce di per sé il vademecum ispiratore di ogni nostra politica sui tesserati.

Lo stare assieme, il condividere sconfitte e vittorie, l’accettare il pensiero ed il comportamento degli altri costituiscono peculiarità che la nostra Società ha insite nel proprio essere.

Così accanto ai diritti fondamentali dei ragazzi

  1. Diritto di divertirsi e giocare
  2. Diritto di fare sport
  3. Diritto di avere i giusti tempi di riposo
  4. Diritto di beneficiare di un ambiente sano
  5. Diritto di praticare sport in assoluta sicurezza a salvaguardia della propria salute
  6. Diritto di essere circondato e preparato da personale qualificato
  7. Diritto di seguire allenamenti adeguati ai giusti ritmi
  8. Diritto di partecipare a competizioni adeguate alle varie età, seguendo allenamenti che corrispondano a giusti ritmi d’apprendimento
  9. Diritto di misurarsi con giovani che abbiano le stesse probabilità di successo
  10. Diritto di non essere un campione. I bambini che si sperimentano in un nuovo contesto di apprendi mento sono tutti campioni, perché stanno provando a fare qualcosa che conoscono solamente nella loro rappresentazione: stanno imparando il gioco del calcio

andiamo a curare anche il rispetto di alcuni “doveri” fondamentali di chi pratica sport

  1. Rispettare i propri compagni e gli avversari
  2. Rispettare le decisioni arbitrali
  3. Essere leali comunque vada la gara, lottando “per” e mai “contro”
  4. Rispettare la propria salute
  5. Ascoltare e seguire i consigli del proprio allenatore
  6. Portare sempre a termine i propri impegni scolastici
  7. Confrontarsi con i propri genitori ed i propri allenatori sulle esigenze ed i bisogni  personali e  sulle attività svolte
  8. Continuarsi a divertire come quando si gioca sotto casa, al parco o sulla spiaggia

e proviamo anche ad invitare i genitori a:

  1. considerare il proprio figlio/a come una persona da educare e non un campione da allenare;
  2. anteporre sempre  il benessere fisico e psicologico del proprio figlio al proprio desiderio  di vederlo vincere;
  3. avere fiducia nell’operato degli educatori sportivi, lavorando in sinergia  con loro. Essere  un tifoso rispettoso, incoraggiando in modo leale non solo la propria squadra ma anche quella avversaria.